Sfatiamo qualche leggenda, e lo facciamo con il solito spirito consulenziale che accompagna da sempre le nostre attività.
Prima però lasciateci dire che, purtroppo, chi si improvvisa grande esperto e venditore dell’ultima ora di laser a diodo invece di dedicare massima attenzione a ciò che sta mettendo sul mercato, a come fornire la giusta preparazione, a come organizzarsi per una importante assistenza tecnica, insomma invece di focalizzarsi sull'obiettivo principale che dovrebbe essere quello di fornire un prodotto finale di tutto rispetto, cerca di trovare magagne su chi, invece, ha dedicato gli ultimi 5 anni della propria vita professionale su questo prodotto: il laser a diodo.
Ma veniamo alle due bizzarre leggende metropolitane che si stanno diffondendo:
PRIMA: I LASER CON MANIPOLI RIMOVIBILI DAL CORPO MACCHINA NON SONO A NORMA per la legge 110/2011.
Il decreto legge 110/2011 nella scheda 21/b richiede tra le altre cose quanto segue:
"Il manipolo che garantisce la defocalizzazione non deve essere rimovibile da parte dell'operatore"
Ora questa richiesta è del tutto legittima soprattutto se si ricorda che questo decreto legge proviene da schede tecnico informative degli anni 90. In quegli anni molti laser avevano la caratteristica di essere multifunzione grazie proprio alla rimovibilità del manipolo (che è quella parte della macchina che emette il raggio laser e che ha il sistema ottico di focalizzazione), cambiandolo, si potevano cambiare lunghezze d’onda o focalizzazioni portandolo ad essere magari più potente ma soprattutto consentendogli scopi diversi da quelli di fotoepilazione. Quindi è una richiesta, forse anacronistica, ma giusta.
Ora analizziamo il FlashLaser, ma anche altri laser che hanno la stessa caratteristica: ossia quella di avere un manipolo che è un tutt'uno con un tubo flessibile il quale termina con un connettore che si attacca e stacca dall'apparecchiatura. Questo connettore è sganciabile dal corpo macchina per ragioni di assemblaggio e di facilità di assistenza tecnica, ma, sganciandolo, non è che l’apparecchiatura diventa pericolosa o snatura il suo scopo per cui è progettata e consentita dalla legge (fotoepilazione) ma addirittura la rende inutilizzabile (neanche si accende...figuriamoci un po’!). Ma la legge infatti non parla semplicemente di “manipolo” ma di “manipolo che garantisce la defocalizzazione” e suddetti manipoli che hanno il puntale ottico al loro interno non sono smontabili o rimovibili. Quindi confondere manipolo con connettore è un grossolano errore, e voi tutte estetiste che avete macchine di questo tipo state tranquille, perché non c’è non conformità, e non lo dico solamente io, ma lo testimoniano anche i numerosi controlli delle ASL sulle nostre macchine che sono sempre stati con esiti positivi.
SECONDA: PER OPERARE CON IL LASER A DIODO SERVE UN PATENTINO.
Dunque, c’è chi asserisce che per lavorare con un laser a diodo non basta essere estetista qualificata, ma serve qualcosa di più: una fantomatica iscrizione ad un albo, oppure un registro degli operatori e diavolerie del genere. E’ assolutamente indispensabile che chi vende un’apparecchiatura dia un’adeguata formazione, ma dire che serve un ente accreditato dalla regione o altro è veramente solo per poter portare scompiglio e confusione, far arricchire tasche altrui, e soprattutto confondere le idee. La suddetta legge non richiede questo, ma neanche la sentenza di stato avvenuta successivamente lo richiede, dice semplicemente che le estetiste devono avere un’adeguata formazione all'utilizzo dei macchinari ma non esplicita quale quando e come.
E quindi care estetiste state tranquille, pretendete ovviamente una formazione completa e gratuita da chi vi vende un’apparecchiatura laser, pretendete protocolli di lavoro e modalità di utilizzo per avere il massimo dalla vostra apparecchiatura ma soprattutto pretendete SERIETA’.
Giordana Pecis